L’Ice Bucket Challenge è il fenomeno del momento: cos’è e da dove viene?

Un’iniziativa benefica per combattere la Sla è diventata un fenomeno globale, ma non tutti conoscono il suo significato e proprio per questo nascono molte critiche. Innanzitutto ‘Ice Bucket Challenge’ vuol dire letteralmente “la sfida della secchiata di ghiaccio”, ed è il cardine dell’intera iniziativa, la quale è stata promossa dall’ex capitano della squadra di baseball dei Boston College, Pete Frates, a cui nel 2012 a soli 27 anni, fu diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). A metà luglio Frates in persona avrebbe cominciato a lanciare la sfida tramite Twitter, la quale avrebbe poi preso il volo grazie alla rete. A metà agosto un amico di Pete, Corey Griffin, uno dei più attivi promotori dell’Ice Bucket Challenge, muore affogato, in seguito a un incidente stradale. La cosa suscitò notevole attenzione grazie al supporto delle star del cinema e dello sport. Il ‘rituale’ prevede che un personaggio conosciuto (o non) posta un video dove si versa acqua ghiacciata addosso, dona una quota minima di £ 10 alla causa e sfida altri amici a fare altrettanto entro le successive 24 ore. Chi non se la sente di affrontare la doccia gelida in pubblico dovrà pagare £ 100 invece di 10 £. Dunque le persone nominate e in generale qualsiasi persona ne abbia voglia, possono rovesciarsi la secchiata di ghiaccio(o farsela rovesciare) addosso e/o fare una donazione alla Als Association, organizzazione non profit americana che raccoglie fondi per finanziare la ricerca contro la Sla e che promuove campagne di sensibilizzazione sulla malattia, e infine lancia la sfida. Chi subisce il gavettone nomina altre tre persone, che avranno 24 ore di tempo per raccogliere il guanto, fare la donazione e ripetere l’intera operazione. Il tutto viene filmato e postato su Internet.